Un libro non consolatorio, pieno di umanità. Il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi ha una caratteristica unica: il dono dell’immobilità. Come un colibrì, batte le ali continuamente, una fatica immane per rimanere fermo. Il colibrì è Marco Carrera, un uomo che come l’uccellino è piccolo e ha bisogno, fin dall’infanzia, di una cura per crescere come gli altri. Il protagonista ha vissuto la sua vita così, muovendosi per stare immobile, rifuggendo i cambiamenti. Mentre gli altri andavano avanti, lui praticava una resilienza tenace, sospendendo il tempo, capace persino di risalirlo, ritrovando quello perduto. Volando all’indietro, come il colibrì sa fare.Il tempo da risalire è quello della famiglia, dei genitori Letizia e Probo, un matrimonio che è una bolla, un’illusione di felicità, che ha tenuto a bada l’inquietudine della madre, in un’accettazione dolente fatta di sopportazione e bugie. Il ricordo della giovinezza è Irene, la sorella “intelligentissima e tormentatissi
Libri, recensioni e qualche divagazione per lettori curiosi