Leggere questo libro è un po’ come vedere un film in televisione (neanche al cinema), una sera qualunque della settimana, quando si è anche stanchini e viene da sonnecchiarci in mezzo. Intreccio e personaggi giusti giusti per il soggetto di un film stucchevole e senza troppe pretese. Gli ingredienti ci sono: amore, morte, tradimenti, malattie, ma anche quel tocco fantastico che non guasta e che si materializza con i viaggi nel tempo della protagonista provocati dalla terapia elettroconvulsiva a cui si sottopone per curare una forma particolarmente acuta di depressione. Partiamo da un cupo 1985, in uno scenario di solitudine e desolazione in seguito alla morte (per AIDS, malattia mai pronunciata ma descritta come una specie di peste epocale) dell’amato fratello gemello Felix e all’abbandono del compagno Nathan. In men che non si dica, troviamo la nostra Greta Wells nel 1918: qui, tra i festeggiamenti per la fine del primo conflitto mondiale, si lascia andare ad una relazione ex
Libri, recensioni e qualche divagazione per lettori curiosi