Giorno della Liberazione passato con “Le notti bianche” di Dostoevskij, romanzo breve letto in edizione economica. La panchina sul lungofiume di una deserta Pietroburgo e la mia sedia sdraio davanti ad un solitario panorama montano, in compagnia del sognatore e delle sue paranoiche confessioni notturne fatte ad una bizzarra fanciulla in attesa del ritorno del suo innamorato. Uno scorcio di vita appena sfiorato e subito perso, per un uomo incapace di vita pratica. Ed è vero: l’umanità si divide in chi vive perfettamente in sintonia con la vita, senza filtri, e in chi ne è distante e non riesce ad accordarsi con essa. Chi è in contatto diretto con il proprio respiro, e chi vive pensando che sta respirando.
Libri, recensioni e qualche divagazione per lettori curiosi