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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Niente, di Janne Taller

Un barone rampante postmoderno, nei panni di un tredicenne danese, Pierre Anthon, un giorno decide che niente ha significato e quindi tanto vale non fare nulla, salire su un albero e da lì guardare con beffarda derisione i suoi compagni di classe. L'ambientazione rende la vicenda ancora più surreale: un piccolo paese che pare abitato solo da ragazzini. Di adulti nemmeno l'ombra. I compagni sono molto turbati da questo atteggiamento di negazione totale della vita e decidono di dimostrare a Pierre Anthone che è assolutamente fuori strada: la vita ha senso! I ragazzini mettono a punto un piano: ognuno di loro, a turno, avrebbe portato in un luogo segreto ciò che più di tutto ha significato per poi mostrarlo a Pierre Anthone. Il meccanismo, però, degenera presto in una feroce tirannia del branco, e le richieste di consegna diventano sempre più pesanti e crudeli. La "catasta del significato", così come decidono di chiamarla, diventa una specie di altare del sacrificio,

Prospettive

" L'unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l'avrai davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle" . Steve Jobs

Autunno

Giallo tra l’azzurro, verde in mezzo al rosso. Ha i caldi colori di una primavera matura questo autunno, passata dall’estate quasi senza accorgersene, ritrova una stagione appena iniziata ancora da scoprire. Il bosco si muove, silenzioso, rivelando meraviglie inaspettate.

Modena non trema

                                         Modena, Duomo Modena è una signora piuttosto in carne, con i fianchi arrotondati e con il mattarello in mano, che di recente ha scope rto di avere le gambe molli. Però non trema. Abita n el cuore della Pianura Padana, sul la terra in cui sono s bocciati que i fiori rossi a quattro ruote chiamati " Ferrari" e dove Pavarott i ha coltiva to le sue prime note musicali . Una terra a nnaffiata con il Lambrusco. E’ sorniona e gaudente , ma anche solidale e laboriosa. Un giorno ha scoperto di avere una crepa nascosta sotto i piedi, di cui nessuno avevo memoria, e quando il mostro che ci abita dentro, dopo un sonno secolare, si è svegliato, ha pensato che ci fosse stato un errore, un equivoco insomma. Una specie di sbaglio di indirizzo. Ma è rimasta dritta , s i è arrabbiata e ha esclamato: " Madiobono!!!"                                          Modena, Museo Ferrari