Un barone rampante postmoderno, nei panni di un tredicenne danese, Pierre Anthon, un giorno decide che niente ha significato e quindi tanto vale non fare nulla, salire su un albero e da lì guardare con beffarda derisione i suoi compagni di classe. L'ambientazione rende la vicenda ancora più surreale: un piccolo paese che pare abitato solo da ragazzini. Di adulti nemmeno l'ombra. I compagni sono molto turbati da questo atteggiamento di negazione totale della vita e decidono di dimostrare a Pierre Anthone che è assolutamente fuori strada: la vita ha senso! I ragazzini mettono a punto un piano: ognuno di loro, a turno, avrebbe portato in un luogo segreto ciò che più di tutto ha significato per poi mostrarlo a Pierre Anthone. Il meccanismo, però, degenera presto in una feroce tirannia del branco, e le richieste di consegna diventano sempre più pesanti e crudeli. La "catasta del significato", così come decidono di chiamarla, diventa una specie di altare del sacrificio,
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