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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Etica per un figlio, di Fernando Savater

Cos’è il bene e cosa il male? Cosa significa “vivere bene”? Sono solo alcune delle domande a cui prova a rispondere il filosofo spagnolo Ferdinando Savater parlando a suo figlio Amador, cercando di spiegargli a cosa serve l’etica con un linguaggio molto semplice. Non intende illustrare al figlio adolescente i concetti della filosofia morale: nessuna lezioncina, nemmeno una noiosa “predica”, né una pedante ramanzina, ma un monologo leggero eppure intenso con l’obiettivo di dare al figlio (e non solo a lui) gli strumenti indispensabili per poter vivere bene. Ma, appunto, cosa significa “vivere bene”? E’ un’idea che ha a che fare con la libertà, ma anche con la responsabilità e il rispetto degli altri. Usando le parole di Gianni Vattimo, “non è vero che un’etica laica, senza assoluti e senza miti, non può fornire modelli educativi efficaci. Savater lo dimostra persuasivamente: la moralità risulta soprattutto caratterizzata come autonomia, capacità di non sottomettersi, amore di sé

La ragazza che giocava con il fuoco, di Stieg Larsson

750 pagine fitte di parole, fatti e personaggi che si intersecano fino a comporre un disegno che si rivela fino in fondo soltanto alla fine, tenendo incollato il lettore come già era avvenuto con il primo romanzo della trilogia di Stieg Larsson, Millenium, ovvero “Uomini che odiano le donne”. “La ragazza che giocava con il fuoco” è un romanzo che vive di vita propria, ma indubbiamente trae ulteriore forza dal contesto del precedente, senza averne necessariamente bisogno. In Millennium abbiamo avuto prova delle straordinarie qualità ma anche dei lati oscuri di Lisbeth Salander, giovane hacker dotata di un’intelligenza fuori dal comune con evidenti problemi di relazione con il resto del mondo; soltanto nel secondo romanzo conosciamo la sua storia e il perché di una personalità tanto complessa. E’ un romanzo poliziesco dalle tinte sociali ed etiche perché ruota ancora una volta attorno al tema delle donne maltrattate. A completare la figura di Lisbeth c’è sempre Mikael Blomkvist, gi