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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

La Bambina, di Carlo Lucarelli

La Bambina è il soprannome che viene dato ad un giudice, una donna che, nonostante la sua giovane età, si trova ad affrontare situazioni molto complesse nella Bologna del 1980, poco prima della strage alla stazione. A farne da scorta è Ferro, un poliziotto cinquantenne che non riesce ad evitare il suo ferimento durante un attentato. Il suo lato paterno risveglia nell’uomo un istinto protettivo verso quella che sembra davvero una bambina, e le salva la vita portandola via dall’ospedale in un luogo segreto, a costo della sua stessa vita. A quel punto Valentina dimostra una tempra tutt’altro che infantile e affronta in una condizione di clandestinità, con determinazione e coraggio, una battaglia contro la criminalità, poliziotti corrotti e servizi deviati. Tornano temi e personaggi ricorrenti in Lucarelli: eroine femminili dotate di grande intelligenza e coraggio, lo sfondo di Bologna e la deviazione di parte delle istituzioni dello Stato. Da segnalare un altro motivo tipico dello scr

Il giudice Surra, di Andrea Camillieri

Il giudice Surra diventa, senza rendersene conto, un eroe. Il racconto, ambientato nel periodo successivo all’unificazione dell’Italia, lo descrive come un uomo dalla mentalità tipica sabauda, ligio alle regole e alle leggi dello Stato appena nato, borghese nei modi e nello spirito, inflessibile e ingenuo al tempo stesso, incapace di leggere e interpretare il contesto in cui viene inviato da Torino: un piccolo paese della Sicilia. Qui il giudice deve rimettere in moto il Tribunale, i cui meccanismi si sono stranamente inceppati. La sua ingenuità e il rigore che lo contraddistinguono, ne fanno un inconsapevole eroe che riesce a mettere dei limiti al potere dell’associazione chiamata “Fratellanza”, presto etichettata come “Maffia”. Non ci sono avvertimenti e minacce che tengano: il giudice Surra andrà avanti indefesso fino a quando il Tribunale non avrà ripreso in pieno le sue attività, vivendo in piena tranquillità, senza rendersi conto di essere diventato un simbolo. Non consideran