“Maledetto sia Copernico! - Oh oh oh, che c’entra Copernico! – esclama don Eligio, levandosi su la vita, con il volto infocato sotto il cappellaccio di paglia. - C’entra, don Eligio. Perché, quando la Terra non girava… - - E dàlli! Ma se ha sempre girato! - - Non è vero. L’uomo non lo sapeva, e dunque era come se non girasse. Per tanti, anche adesso, non gira. L’ho detto l’altro giorno a un vecchio contadino, e sapete come m’ha risposto? Ch’era una buona scusa per gli ubriachi. […] Siamo o non siamo su un’invisibile trottolina, cui fa da ferza un fil di sole, su un granellino di sabbia impazzito che gira e gira e gira, senza saper perché, senza pervenir mai a destino […]”. Per chi non lo avesse riconosciuto, il brano è tratto da “Il fu Mattia Pascal”, durante uno dei dialoghi più noti tra il protagonista e Don Eligio, che con lui custodisce la Biblioteca Boccamazza. Riprendere in mano i classici, persi dai tempi della scuola, permette di rileggerli con occhi divers
Libri, recensioni e qualche divagazione per lettori curiosi