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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

L'uccello che girava le viti del mondo, di H. Murakami

Ho iniziato a leggere Murakami perché ne ho sentito parlare come di un raffinato autore per palati fini. L’uccello che girava le viti del mondo, un titolo che mi ha incuriosito. Un uomo sui 30 anni decide di licenziarsi e per un periodo si dedica alle attività domestiche mentre la moglie lavora. Ad un certo punto si accorgono di avere perso il gatto e il protagonista lo cerca per il quartiere incontrando strani personaggi. Lui e la moglie discutono: lei si lamenta perché il marito ha cucinato peperoni senza ricordarsi che li detesta. Per non parlare della carta igienica con i disegni: lei la odia. Poi arrivano strane telefonate, incontra per caso donne curiose che in qualche modo c’entrano con il gatto. Questo è solo l’inizio. Entusiasmante? Per me è noia mortale, una lettura assolutamente soporifera: lingua piatta e monocorde, descrizione minuta di troppi dettagli insignificanti di un’apparente, banale normalità di cui mi sfugge il senso. Troppo zen? Ti aspetti che succeda qual