Jean-Claude Romand vive un’esistenza irreprensibile: medico affermato presso l’Oms di Ginevra, marito e padre amorevole, conduce una vita nei canoni del contesto dell’agiata borghesia del Jura, in Svizzera. Porta i bimbi a scuola, partecipa a ritrovi con gli amici, è membro attivo della comunità, organizza gite con la famiglia… Fino a quando tutto il mondo si sgretola, come un quadro lacerato o il riflesso di uno specchio andato in pezzi. La villetta della famiglia Romand brucia in un incendio. Vengono trovati privi di vita i due bambini e la moglie Florence. L’unico a sopravvivere è proprio lui, Jean-Claude, sia pure subito venga trovato in condizioni disperate. Dopo un periodo di coma, riapre gli occhi. Nel frattempo la polizia viene a sapere che nessun Jean-Claude Romand lavora all’Oms di Ginevra e che il suo nome non risulta in alcuna lista di medici svizzera. Anzi, Jean-Claude Romand non si è mai laureato in medicina. Pare abbia sostenuto solo qualche esame, poi più nulla. Da
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