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Visualizzazione dei post da 2018

L'omicidio Carosino. Le prime indagini del Commissario Ricciardi, di M. de Giovanni

La dote segreta del Commissario Ricciardi è al contempo inquietante e triste. Angosciante è la capacità di vedere i morti ammazzati proprio nel momento in cui stanno per morire, e allo stesso tempo questa qualità soprannaturale costringe il Commissario Ricciardi a un destino segnato dalla solitudine e, naturalmente, a entrare in polizia. Il senso della diversità non lo rende banalmente speciale, ma ne fa un uomo solo, ed è proprio per questo motivo che trovo il personaggio particolarmente riuscito. Le sue indagini sono inserite nel contesto storico dell’Italia fascista, anche questa una scelta non scontata per storie poliziesche.  I primi racconti sono raccolti nel volume intitolato L'omicidio Carosino. Il primo venne proposto dall’autore a un concorso per giallisti esordienti a Napoli indetto dalla Porshe. Gli altri due presenti nel libro sono I vivi e i morti e Mammarella, e hanno dato il via ad una vera e propria serie. L’omicidio Carosino è ambientato nel 1929 a Napol

M, il figlio del secolo, di A. Scurati

Questo libro-documentario racconta gli anni dell’ascesa al potere di Benito Mussolini, dal travagliato biennio rosso fino all’uccisione di Giacomo Matteotti, che sancisce il definitivo passaggio alla dittatura. Una sorta di autobiografia immaginaria, scritta con l’intenzione di essere una fedele ricostruzione storica. Oggi possiamo guardare negli occhi il nostro passato e interrogarci su chi siamo senza avere paura del lato oscuro. Raccontare questa storia, che può essere definita - usando un termine anglosassone - come una non fiction novel, adesso è possibile perché è caduta quella pregiudiziale antifascista che è stata storicamente necessaria per un periodo, ma poi è diventata un paravento per qualcuno. Non significa che questo romanzo sdogani la figura di Mussolini, l'innominato. Non vuol dire che chi lo legge diventa fascista, anzi. Possiamo dire che è un libro che contribuisce alla conoscenza di questa parte della nostra storia, che sta consentendo di parlarne al di l

Possa il mio sangue servire, di A. Cazzullo

Noris Guizzo, nome di battaglia Carmen, è un'esile ragazza ma ha tanto coraggio; Jole Zini, madre di famiglia, a Villa Minozzo si offre ai tedeschi per salvare dei civili; Ignazio Vian, prima di essere impiccato scrive due biglietti: "Meglio morire che tradire" e "Coraggio mamma". E, ancora, Bruno Zanoni, tenente del Genio, viene buttato da una rupe a Corfù per non aver ceduto ai tedeschi, ma fa in tempo a scrivere alla moglie raccomandandosi di difendere le loro bambine, la casa e i mobili che "con sacrifici e risparmi eravamo riusciti a comperare". Irma Marchini, detta Andy,  arrestata nell'Appennino modenese mentre combatteva, viene seviziata e poi condannata a morte e, poco prima, anche lei scrive: "... muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile affinché la libertà trionfasse". Sono solo alcune delle tantissime testimonianze raccolte in questo libro-documentario scritto dal giornalista Aldo Cazzullo, che racconta come la R

Numero zero, di U. Eco

Siamo sicuri che questo romanzo lo abbia veramente scritto Umberto Eco? Il dubbio non viene semplicemente perché manca la consueta ambientazione storica a cui ci ha abituato lo scrittore e notissimo semiologo: dal mio modesto punto di vista di lettrice, appare più un collage di pezzi tenuti insieme da una storia piuttosto debole.  La vicenda è ambientata nel fatidico 1992, anno in cui si consuma il passaggio tra la prima e la seconda repubblica italiana. Tangentopoli sta per travolgere tutto e sulla scena politica si affaccia un personaggio che viene dal mondo dell’imprenditoria e vuole entrare nei salotti “buoni” della finanza. Non è necessario dire chi ricorda. Per raggiungere il suo scopo, questa figura non meglio specificata decide di aprire un giornale intitolato “Domani” che apparentemente dovrebbe raccontare la “verità”, ma in realtà vuole essere uno strumento di ricatto. Un giornale che non sarà mai stampato, ma viene concepito appunto come grimaldello per entrare negli

L'uccello che girava le viti del mondo, di H. Murakami

Ho iniziato a leggere Murakami perché ne ho sentito parlare come di un raffinato autore per palati fini. L’uccello che girava le viti del mondo, un titolo che mi ha incuriosito. Un uomo sui 30 anni decide di licenziarsi e per un periodo si dedica alle attività domestiche mentre la moglie lavora. Ad un certo punto si accorgono di avere perso il gatto e il protagonista lo cerca per il quartiere incontrando strani personaggi. Lui e la moglie discutono: lei si lamenta perché il marito ha cucinato peperoni senza ricordarsi che li detesta. Per non parlare della carta igienica con i disegni: lei la odia. Poi arrivano strane telefonate, incontra per caso donne curiose che in qualche modo c’entrano con il gatto. Questo è solo l’inizio. Entusiasmante? Per me è noia mortale, una lettura assolutamente soporifera: lingua piatta e monocorde, descrizione minuta di troppi dettagli insignificanti di un’apparente, banale normalità di cui mi sfugge il senso. Troppo zen? Ti aspetti che succeda qual

Hanno tutti ragione, di Paolo Sorrentino

Paolo Sorrentino che scrive è un altro. Non è il regista, nonostante la parentela con la malinconia, la propensione al tempo rallentato e alla divagazione. Personalmente, preferisco lo scrittore, dotato di una sagace ironia che non percepisco nei film, anche se qui, nella parola scritta, si trovano già tutti i temi che verranno sviluppati in ambito cinematografico, come quello della vecchiaia, che attraversa tutto il libro, e l'anticipazione del clima estenuato della Roma de La grande bellezza. Tony Pagoda docet, alternando geniali intuizioni e spericolate metafore in un discorso praticamente senza congiuntivi e con una punteggiatura creativa. Tony segue il suo ritmo. Ecco qualche frammento tratto da Hanno tutti ragione. "Non sopporto i fidanzati, poiché ingombrano. Non sopporto le fidanzate, poiché intervengono. Non sopporto quelli di ampie vedute, tolleranti e spregiudicati. Sempre corretti. Sempre perfetti. Sempre ineccepibili. Tutto consentito, tranne l'omicidio

La donna dei fiori di carta, di Donato Carrisi.

Uno scrittore di thriller scrive una (specie di) storia d’amore. Il romanzo è in realtà un gioco di scatole cinesi, ognuna delle quali contiene una storia, concatenata l’una all’altra in un continuo richiamo. Questo perdersi nelle storie che si aprono come parentesi pare un divertimento gratuito, fine a se stesso, come se il narratore si atteggiasse a moderno  Shahrazàd convinto di ammaliare il lettore mettendo in fila una serie di situazioni volutamente studiate per stupire, che sembrano costruite “ad arte” per produrre un determinato effetto . L’atteggiarsi da scrittore che racconta la storia di un personaggio-narratore (una sorta di alter ego) in possesso delle magiche chiavi per aprire tante porte (alis, tante storie), per dire cosa? Chi era l’uomo che fumava mentre il Titanic affondava? Da dove veniva il suo sigaro d’argento? Cosa sono le montagne cantanti della Cina? La sfida di trovare il nome della bella Isabel? Chi lasciava i misteriosi fiori di carta nel camice del do

Storia della bambina perduta, di Elena Ferrante

L’identità femminile cerca di consolidarsi attraverso i convulsi anni Settanta, ma si “smargina” di fronte alla vita, anzi alle vite di Lila e Lenù che continuano ad intrecciarsi indissolubilmente: sono le due protagoniste della saga de “L’amica geniale” che con il quarto romanzo, “Storia della bambina perduta”, arriva a concludersi e a chiudere un cerchio ideale ed esistenziale. Il momento culminante si raggiunge nella cornice di una Napoli festante e confusa, che sta cambiando ma non sa ancora con quali esiti, con l’episodio che segna l’inizio della fine, e che scioglie drammaticamente, poco per volta, tutti i nodi accumulati nella vita delle due donne. Da un lato Lila, rimasta sempre dentro ai confini della città, eppure capace di vedere ciò che sfugge agli altri, e Lenù, Elena, ormai diventata famosa scrittrice, tornata a Napoli con le sue figlie dopo aver chiuso il suo matrimonio ed essersi buttata nell’avventura di un amore che covava fin dall’adolescenza, che si rivelerà a