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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Il primo giorno della mia vita, di Paolo Genovese

Indagare il tema del suicidio è affascinante e spaventoso allo stesso tempo, come guardare il fondo di un abisso mentre ci si trova sul ciglio del precipizio. Il vuoto sembra chiamare, risucchiare chi lo sta guardando. I motivi che spingono colui che fa questa scelta a mettere un piede avanti e lasciarsi inghiottire dal nulla possono essere tanti, ma a volte pare non ci sia una spiegazione razionale. E’ il male di vivere, quello raccontato da Montale (… era il rivo strozzato che gorgoglia / era l’incartocciarsi della foglia…) che, senza un perché, diluisce la linfa vitale. Ho trovato subito intrigante l’idea su cui ruota questo romanzo: quattro persone stanno per compiere il gesto irreparabile di togliersi la vita, ma uno strano individuo le avvicina offrendogli la possibilità di ripensarci. Consente altri sette giorni di tempo per osservare come proseguirà la vita senza di loro, per essere spettatori della loro stessa vita. Mi viene un altro paragone con un romanzo italiano

Veleno, di Pablo Trincia

Un gioco di specchi che confonde la realtà: dove è il vero e dove il riflesso falso? Veleno racconta una vicenda giudiziaria che ha lasciato conseguenze pesantissime sulla vita di tante persone, cambiandone per sempre il destino. Dall’inchiesta condotta dal giornalista Pablo Trincia, pubblicata a puntate sul sito Repubblica.it, è nato un libro che ricostruisce i fatti con il piglio del cronista e la penna del narratore.  La storia risale a vent’anni fa e ha contorni talmente torbidi e inquietanti da toccare punte di vero sgomento, soprattutto perché i protagonisti sono dei bambini. Si tratta della vicenda dei pedofili della Bassa modenese, una rete di mostri che all’epoca continuava a crescere, a coinvolgere tante persone, padri, madri, fratelli, zii, e figure insospettabili come un prete e una maestra. Un’incredibile storia di orchi crudeli e sanguinari nascosti sotto mentite spoglie e la coltre di un’apparente e sonnacchiosa normalità di provincia. Una vicenda che sembrava us