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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Il lato fresco del cuscino, di Vittorio Zucconi

Il libro si apre e si chiude parlando di libri. In mezzo c’è un mondo, anzi il mondo, il racconto di un vita intensa da inviato speciale, trascorsa a zigzagare in ogni angolo della terra, dal lontano Giappone allo sperduto Sud America, dalle gelide notti di Mosca che raccoglievano i pezzi del socialismo reale alle luci bianche di Washington, passando per la guerra in Iran, i Mondiali di calcio della Corea e un’infinità di altri luoghi, piccoli e grandi, celebri e sconosciuti, in una sorta di immaginario, grande zapping. Tra pagine autobiografiche nate dagli oggetti, il ricordo si sprigiona sul filo delle cose perdute, a cominciare da quello infantile del ticchettio notturno della Lettera 22, la macchina da scrivere del padre, Guglielmo, anche lui giornalista e scrittore. Quella di Vittorio Zucconi è una scrittura limpida e acuta, invidiabile, accarezzata da una garbata e sagace ironia, a volte un po’ dispettosa quando spezza la frase principale infilando nel mezzo un dedalo di