Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2014

L’abito di piume, di Banana Yoshimoto

Leggero, evanescente, un disegno a matita. Questo romanzo della nota scrittrice giapponese scorre velocemente, oppure lentamente, come il fiume del paese natale della protagonista, Hotaru, nel quale ritorna per allontanarsi da una delusione sentimentale. Dopo aver abitato per otto anni a Tokyo dove ha vissuto un’intensa relazione con un uomo sposato che l’ha assorbita totalmente, Hotaru decide di tornare a casa per ritrovare pace, serenità e anche l'identità, appannata dalla storia d’amore appena chiusa. E’ un ritorno all’infanzia in una dimensione di onirica spiritualità: tutti i personaggi che incontra sembrano pervasi da un’aurea di magia. La nonna, che gestisce un caffè che assomiglia più ad una serra, il padre, eccentrico psicologo sempre in viaggio, la madre morta che a tratti ricompare, l’amica Rumi, dotata di una sensibilità oltre il normale che le fornisce gli indizi per ricomporre i tasselli di una storia che la riporta indietro nel tempo. Ed è tramite queste misterio

Tony Pagoda e i suoi amici, di Paolo Sorrentino

Tutto avevo messo in conto, meno che la felicità. Questa frase semplicemente bella chiude il secondo libro dedicato a Tony Pagoda di Paolo Sorrentino, che mi ha divertito, commosso, fatto riflettere, stupito per la felicità con cui mi è arrivato, nonostante il protagonista sembri tutto, fuorché felice. Eppure il tema della felicità, della sua ricerca mai banale, ma soprattutto quello della bellezza, attraversa tutte le pagine e riecheggia il film, quello dell’Oscar, nelle sue parti migliori. La presentazione che ne fa l’ex cognato, tale Ughetto De Nardis, già gli conferisce lo spessore che merita: “Tu non ce l’hai la tempra intellettuale per innamorarti di un unico concetto per tutta la vita”, dice rivolgendosi direttamente a lui. Pagoda, cantante neomelodico ormai ai margini del palcoscenico, è l’uomo delle intuizioni imprevedibili, che parte dalla superficie delle cose per arrivare a sfiorare per un attimo un abisso profondo, per nulla scontato. Filosofo improvvisato di una mo