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Storia della bambina perduta, di Elena Ferrante



L’identità femminile cerca di consolidarsi attraverso i convulsi anni Settanta, ma si “smargina” di fronte alla vita, anzi alle vite di Lila e Lenù che continuano ad intrecciarsi indissolubilmente: sono le due protagoniste della saga de “L’amica geniale” che con il quarto romanzo, “Storia della bambina perduta”, arriva a concludersi e a chiudere un cerchio ideale ed esistenziale. Il momento culminante si raggiunge nella cornice di una Napoli festante e confusa, che sta cambiando ma non sa ancora con quali esiti, con l’episodio che segna l’inizio della fine, e che scioglie drammaticamente, poco per volta, tutti i nodi accumulati nella vita delle due donne. Da un lato Lila, rimasta sempre dentro ai confini della città, eppure capace di vedere ciò che sfugge agli altri, e Lenù, Elena, ormai diventata famosa scrittrice, tornata a Napoli con le sue figlie dopo aver chiuso il suo matrimonio ed essersi buttata nell’avventura di un amore che covava fin dall’adolescenza, che si rivelerà ancora più deludente e fallimentare.
Nonostante il ritmo serrato e accattivante, la lettura risente dell’accumularsi di troppi piccoli eventi della quotidianità che fanno perdere mordente alla storia, almeno in alcune sue parti. Il libro forse è condizionato dal peso dei tre volumi precedenti e sembra di percepire la mano affaticata dell’autrice di fronte all'immenso lavoro di riordino di un sovrabbondante patrimonio esistenziale.  “La grandiosa “soap” L’Amica Geniale, biografia di una generazione, racconta sessant’anni di vita italiana, dagli anni Cinquanta al ’68, il femminismo, le bombe, il terrorismo, il terremoto, il berlusconismo. Ma si tratta di una storia che è subito carne, come tutti ne facciamo esperienza, e mai di un universale astratto e superiore” (Marina Terragni, Io Donna - 14 novembre 2014). Storie che attraversano la Storia lasciandola sulla sfondo, si stagliano e prendono forma con le loro unicità, normali eppure speciali, mentre raccontano anche qualcosa in cui ognuno si può ritrovare. Ecco perché ritengo che la lettura delle oltre mille pagine di questa serie sia un viaggio arricchente, che consiglio di intraprendere.

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