Più di tutto,
in questo libro, mi ha colpito l’umanità così variegata, il senso di libertà
che deriva dal fatto di vivere la propria vita come si è scelto, senza vincoli
e pregiudizi, liberi dagli stereotipi. Il libro è composto da una galleria di
ritratti di persone che presumo siano vere, o almeno ispirate a persone reali
anche se riviste dagli occhi di chi di mestiere racconta storie. Attraverso di
loro, si delinea un affresco romano nell’atmosfera di disinibita libertà degli
anni Settanta e spregiudicata vitalità degli anni Ottanta, sia pure complicata
da una selva di pregiudizi, all’interno della vasta e trasversale comunità gay,
che accoglieva intellettuali, artisti, studenti, operai e una varia tipologia
umana che ha fatto scelte alternative a quelle codificate dagli standard
sociali, una generazione accomunata dal desiderio di vivere la vita senza
freni, unita da un legame di solidarietà. Contano anche i luoghi, come il
palazzo in via Ostiense, abitato da "una varia, eccentrica, stupenda umanità", diventata
poi la famiglia del regista italo-turco, che scrive: "Lì ho nutrito i miei
sogni, ho provato ogni tipo di emozione, ho capito chi ero davvero e che cosa
desideravo fare della mia vita". Oppure la spiaggia di Ostia chiamata “Il
Buco”, un piccolo angolo magico che attirava gli amanti della libertà e i
giovani ribelli. E la città stessa di Roma: "Ovunque si respirava un senso
quasi assoluto di libertà e l'amore e il sesso erano forme pure di conoscenza
senza censure né limiti, tranne quelli che stabilivi tu". La presa di coscienza di sé e dei propri diritti ha
coinciso anche con il senso del limite derivato dalla diffusione dell’Aids, che
ha portato, insieme alla paura, anche una nuova consapevolezza.
Tutte queste
storie compongono un unico grande racconto, che riguarda il regista e il suo
compagno: “La mia via è la tua vita”, gli dice fin da subito, da quando
comincia il viaggio che li sta portando fuori Roma, verso una località non
precisata in cui si trova la casa d’infanzia del suo compagno, il grande amore
della sua vita. La scelta di abbandonare tutto, lasciarsi quel mondo alle
spalle per dedicarsi soltanto a lui, che ora lo sta abbandonando a causa di una
malattia. Una decisione frutto di un sentimento assoluto, che resiste a
qualsiasi prova e non si è mai fatto ingabbiare da nulla.