Il giallo è cosa marginale rispetto al divertimento che
deriva dai personaggi e dalle loro storie, in questo ritratto ironico e
scanzonato della “Torino bene” in vacanza in Costa Azzurra, tra fughe, truffe, tradimenti,
invidie e gelosie. Pare evidente che all’autrice interessi molto di più
raccontare la storia del giovane e ingenuo Tanzio Accardi, ufficialmente
scomparso, della vacua Sabrina, ex hostess congressuale diventata moglie del
ricco banchiere Trassi, coinvolta in una tresca con lo skipper Fabio, il quale
è però innamorato della scaltra e affascinante Filippa, specializzata in
traffico di valuta ed evasione fiscale; di Gianna, la sorella del Trassi e
della sua amica snob; di Francesca, superficiale moglie del fratello di Tanzio,
nonché migliore amica di Sabrina e di altri amici e parenti, in un ambiente dove
tutti alla fine si conoscono, in un modo o in un altro. A provare a mettere in
fila i fatti e le persone c’è Barbara Gillo, commissario di Polizia, e il suo
vice Peruzzi, appassionato di letteratura. Poco importa, tutto sommato chi
viene ucciso e chi è colpevole, l’importante è raccontare gli intrecci, questi
sì imprevedibili, tra tutti i personaggi che poco la volta emergono insieme ad
un intrigo criminale.
A Barbara va certamente tutta la simpatia dell’autrice:
ferita in amore dal collega Zuccalà e stressata da una sorella molesta, ma
sempre intelligente ed ironica. Un romanzo frizzante, travestito di giallo, che
è una commedia satirica sulla società borghese subalpina, con un titolo che
rischia di portare fuori strada: niente è più lontano da un Armony!