Si perdona la qualità altalenante dei contributi, un peccato senz’altro di fretta, ma giustificato dalla motivazione, ovvero l’urgenza di ricostruire dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia tra il 20 e il 29 maggio scorsi. Quarantanove brani, alcuni inediti, altri “riciclati” per l’occasione, molto diversi tra loro come diverse sono le mani che li hanno scritti, mani e voci di scrittori, giornalisti, comici, cantanti e anche di un cuoco, tutti raccolti con il titolo”Alzando da terra il sole – Parole per l’Emilia”. Il ricavato delle vendite è destinato alla ricostruzione della Biblioteca Comunale di Mirandola, antico convento dei Gesuiti, tra gli edifici storici più danneggiati della Bassa modenese.
Arturo ed Elide sono due giovani sposi, entrambi operai, e a causa dei turni di lavoro sfasati non riescono a incontrarsi che per brevi attimi ogni giorno, quando uno entra in casa e l’altro sta per uscire. La loro vita è, dunque, scandita dagli orari della fabbrica, caratterizzata da azioni abitudinarie e ripetitive che si caricano però di struggente intensità, garbatamente colta e acutamente espressa dall a voce dello scrittore ligure. Vale la pena riportare alcuni passi in cui la descrizione realistica di piccole azioni e gesti quotidiani si carica di un phatos commovente e persino drammatico, come in una pellicola neorealista. L’intensità dei fuggevoli sguardi, le piccole carezze, la presenza nell’assenza, i sentimenti trattenuti, non possono lasciare indifferente chi conosce l’emozione dell’amore. Forse, Arturo ed Elide, imprigionati dal condizionamento del turno in fabbrica, diventano l’emblema di tutte le coppie e del loro eterno desiderio di ritrovarsi. “
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