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American Hustle - L'apparenza inganna


Basato su eventi realmente accaduti (l’operazione Abscam condotta dall’FBI negli anni Settanta), il film diretto da David Russell racconta la storia di una coppia di truffatori, Irving Rosenfeld (Christian Bale, molto credibile nella sua umanità) e Sydney Prosser (una magnifica Amy Adams), che si trova costretta ad aiutare i federali ad incastrare alcuni politici corrotti del Congresso degli Stati Uniti. Le implicazioni personali e le vicende si intersecano in una storia sempre più ricca e complessa, con una catena di colpi di scena non solo per la trama, ma anche e soprattutto grazie al sincerità umana dei protagonisti, raccontati e interpretati con grande intensità. Irving e Sydney, infatti, sono due anime gemelle, legate da un profondo sentimento. L’agente Di Maso (un Bradley Cooper davvero vintage!) li porta in un contesto pericoloso ma che lo affascina, in cui la politica intreccia la malavita. Qui entra in scena Carmine Polito (Jeremy Renner), sindaco italo-americano di Camden, che non esita a sporcarsi le mani nonostante i nobili fini, e il capomafia Victor Talleggio (Robert De Niro), insieme alla sua pericolosa cricca. Di Maso, ambizioso e inadeguato, intende utilizzare l’abilità dei due truffatori al fine di smascherare corrotti e corruttori, ma la situazione degenera e gli sfugge di mano da ogni punto di vista. A complicare il tutto è l’imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), una scheggia impazzita che rischia di far saltare il tavolo delle finzioni, buttando all’aria l’intera operazione.
Notevole l’ambientazione Anni Settanta, così come la fotografia. Non ci sono sparatorie né scene di azione. Niente di tutto ciò. Più di tutto risalta la profondità dei personaggi, la loro carica umana che appassiona e coinvolge lo spettatore.

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