Un saggio breve ma molto denso, da
leggere e anche rileggere per gli innumerevoli spunti che offre. E’ un
concentrato di idee, visioni e considerazioni, uniti dall’acume dell’editorialista
modenese scomparso. Un libro che non ha la pretesa di dare risposte né soluzioni
certe di fronte ad uno scenario così complesso e mutevole come quello attuale,
dove l’economia si intreccia a tanti aspetti della vita politica, sociale e
culturale. Quale alternativa ci può essere ora che sono crollati i modelli del
capitalismo, del liberalismo e anche della new economy? A confronto i
due sistemi economico-sociali: quello nordamericano e quello renano, ovvero
europeo, per tentare di trovare una sintesi che offra una strada aperta al
futuro: dall’economia sociale di mercato alla dottrina sociale della Chiesa
cattolica. Idee un po’ vintage? Forse, ma che nel dopoguerra hanno assicurato
alle generazioni europee una notevole crescita economica e la stabilità sociale
in un rapporto tale per cui una alimentava l’altra. C’è ancora spazio oggi per
questa possibilità ?
Arturo ed Elide sono due giovani sposi, entrambi operai, e a causa dei turni di lavoro sfasati non riescono a incontrarsi che per brevi attimi ogni giorno, quando uno entra in casa e l’altro sta per uscire. La loro vita è, dunque, scandita dagli orari della fabbrica, caratterizzata da azioni abitudinarie e ripetitive che si caricano però di struggente intensità , garbatamente colta e acutamente espressa dall a voce dello scrittore ligure. Vale la pena riportare alcuni passi in cui la descrizione realistica di piccole azioni e gesti quotidiani si carica di un phatos commovente e persino drammatico, come in una pellicola neorealista. L’intensità dei fuggevoli sguardi, le piccole carezze, la presenza nell’assenza, i sentimenti trattenuti, non possono lasciare indifferente chi conosce l’emozione dell’amore. Forse, Arturo ed Elide, imprigionati dal condizionamento del turno in fabbrica, diventano l’emblema di tutte le coppie e del loro eterno desiderio di ritrovarsi. “